Questa è per ricordare Ahmed, morto il pomeriggio del 13 febbraio a Milano, in via Padova. Un giovane ucciso da altri giovani per il tragico esito di un'espressione violenta di rabbia. Poche timide parole per avvicinarci a questo lutto e prendere le distanze da chi parla di conflitti etnici e racconta scontri tra stranieri. Siamo giovani e viviamo i centri e le periferie delle città italiane, proprio come Ahmed e proprio come chi l'ha ucciso. Domani torneremo a pretendere giustizia sociale e a rivendicare una distribuzione più equa delle opportunità, a generare cambiamento e a costruire spazi di incontro per arricchirci di differenze e affinità. Ma oggi no, oggi basta, nient'altro. Oggi le nostre parole non saprebbero valere di più di un rispettoso silenzio.
“E' la storia di una società che precipita, e che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio: fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene... Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.”
[L'odio; Mathieu Kassovitz, 1995 ]
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