Storia
Romani e medioevo
l territorio dell’odierna Romania corrisponde all’incirca alla Dacia, conquistata dall’imperatore Traiano intorno al 106 d.C. ed eretta a provincia romana. Nella regione – allora abitata dai daci (o geti), una popolazione originaria della Tracia, nel nord della Grecia – Roma inviò dei coloni per proteggere la frontiera del Danubio dalle invasioni barbariche. Un lungo muro, i cui resti sono tuttora visibili, fu eretto dal porto di Costanza sul Mar Nero attraverso la Dobrugia, sino al fiume Danubio.La dominazione romana durò circa un secolo e mezzo. Durante il III secolo le incursioni dei goti indussero le legioni romane a ritirarsi. Nel corso delle successive ondate barbariche (unne, avare, slave e bulgare), la Dacia venne ridotta a un campo di battaglia, ma la popolazione, ormai romanizzata, preservò la lingua e l’identità latina.Nel corso del XIV secolo si formarono due centri di attrazione politica, la Valacchia e la Moldavia, ciascuno governato da un principe, o vojvoda (“capo”, “condottiero”). La Valacchia, tributaria dei mongoli dell’Orda d’Oro, pur rimanendo soggetta all’autorità dell’Ungheria con Basarab I riuscì a estendere la propria influenza su altri ducati e a conservare una grande autonomia. Sotto Mircea il Vecchio (1386-1418), il ducato si oppose all’Ungheria, alleandosi con serbi e bulgari, ma dopo la battaglia del Kosovo (1389) fu costretto a cedere alla pressione dei turchi, diventando tributario dell’impero ottomano.La Moldavia, sottoposta a sua volta al dominio mongolo, fu costituita in principato autonomo da Bogdan I (1359-1365); i suoi successori ampliarono i confini dello stato estendendoli alla Bucovina e, durante il regno di Stefano VI il Grande (1457-1504), alla Transilvania e alla Valacchia. Alla morte di Stefano, il principato passò sotto il dominio ottomano. Nel 1600 per un solo anno, Transilvania, Valacchia e Moldavia vedono avverato il loro sogno di unità intrapreso dal Principe della Valacchia Michele il Bravo. In seguito ad una sanguinosa battaglia, Michele il Bravo viene sconfitto dai Turchi e dagli Asburgo che vedevano nel nuovo Stato una minaccia. La Transilvania diventa dominio asburgico mentre l'Impero Ottomano continua la proprie sovranità sulla Valacchia e la Moldavia.
La nascita della nazione rumena ed il Regno di Romania
Con il Romanticismo l'esigenza di uno stato nazionale distinto da quelli tedeschi, ungheresi o slavi si rafforzava tra i rumeni, analogamente a quanto avveniva nel resto dell'Europa. In Valacchia si ebbe una prima ribellione guidata da Tudor Vladimirescu nel 1821. Sebbene la rivolta fu repressa dai Russi e dai Tuechi, ottenne il risultato di porre fine al regine Fanariota, con il ritorno di principi nativi sia in Moldavia che in Valacchia. Il trattato do pace firmato ad Adrianopli del 14 settembre 1829, che poneva fine al conflitto Russo-Turco del 1828-1829, da un lato diminuì l'influenza dell'Impero Ottomano sui Principati Romeni, ma dall'altro aumentò l'influenza del protettorato della Russia. I moti rivoluzionari del 1848 in Europa raggiunsero anche la Romania con Mihail Kogalniceanu in Moldavia, Nicolae Balcescu in Valacchia e Simion Bărnuţiu in Transilvania. In Moldavia i moti furono immediatamente repressi, ma in Valacchia questi durarono da giugno a Settembre del 1848. In Transilvania, invece, la rivolta durò fino al 1849 con gli austriaci costretti a fronteggiare la resistenza di Avram Iancu sui Monti Apuseni. La Guerra di Crimea (1853-1856) ed il suo seguito portò la situazione dei Principati Romeni all'attenzione delle potenze europee e nel Trattato di Parigi (1856) il protettorato russo fu sostituito dalla loro autonomia sotto la garanzia degli stati europei, con la Francia, Russia, Prussia e Regno di Sardegna che avevano un atteggiamento favorevole all'indipendenza dei due principati, l'Austria decisamente contraria e Gran Bretagna ed Ottomani diffidenti nei loro confronti.Alexander John CuzaIn questo clima politico e sfruttando il fatto che il trattato di Parigi indicava l'esistenza di due principati, ma non escludeva che fossero governati dalla stessa persona, il 17 gennaio 1859 in Moldavia ed il 5 febbraio in Valacchia i rumeni votarono congiuntamente a favore di Alexandru Ioan Cuza, come principe dell'Unione dei Principati di Valacchia e Moldavia, diventata Unione dei Principati Romeni nel 1861. In questo modo, la Romania veniva creata attraverso l'unione popolare, anche se rimaneva esclusa la Transilvania, dove il nazionalismo ungherese contrastava l'affermarsi della maggioranza romena specie dopo la creazione dello stato ungherese nel 1867. Nel 1862 Bucarest diventa la capitale della nuova nazione, con Cuza che diventa ufficialmente Principe di Romania. Cuza, coadiuvato dal suo consigliere Mihail Kogalniceanu, iniziò un programma di riforme per il governo e la società romena, ma il 23 febbraio 1866 fu costretto ad abdicare da una coalizione di liberali e conservatori.Tra le conseguenze dell'Unione dei Principati Romeni vi fu l'unione nel 1872 della Chiesa Ortodossa Metropolita di Ungrovlahia e quella Metropolita di Moldavia nella Chiesa Ortodossa Rumena, che si separò dalla giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli dichiarandosi autocefala, ottenendo il riconoscimento da Constantinopoli nel 1885. Organizzata inizialmente in Metropolie, nel 1925 la Chiesa divenne un Patriarcato a seguito della creazione della Grande Romani.Nel 1866 a Cuza successe Karl di Hohenzollern-Sigmaringen, principe tedesco scelto per assicurare l'appoggio prussiano all'indipendenza del paese, che prese il nome di Carol I. Nel 1866 venne emanata una nuova costituzione (in vigore fino al 1923) che proclamava il Regno di Romania come monarchia costituzionale con a capo Carol I. Sfruttando il conflitto tra Russia e Turchi, nell'aprile del 1877 a Bucarest fu firmata una convenzione grazie alla quale le truppe russe potevano attraversare la Romania a patto di rispettarne l'integrità e l'indipendenza. Il 9 maggio 1877 la Romania proclama la propria indipendenza dall'Impero Ottomano, confermata nel Congresso di Berlino nel 1878 dalle 7 potenze europee che avevano già firmato il Trattato di Parigi; la Romania acquisisce la Dobrugia, ma è costretta a cedere il sud della Bessarabia alla Russia. Con la nuova costituzione del 15 marzo 1881, Carol I viene nominato ufficialmente primo Re di Romania. Dopo essersi dichiarata neutrale nella Prima Guerra dei Balcani (8 ottoble 1912 - 30 maggio 1913), la Romania si unì a Grecia, Montenegro, Serbia e Turchia contro la Bulgaria durante la Seconda Guerra dei Balcani (16 giugno - 18 luglio 1913). Con il trattato di pace firmato a Bucarest nel 1913, venne annesso alla Romania anche il sud della Dobrugia.Carlo I regna fino al 1914 ed il 10 ottobre gli succede il nipote Ferdinando I. Per salvaguardare la propria autonomia nei confronti del potere degli imperi Austro-ungarico, Russo e Ottomano, oltre che dai vicini Stati Slavi, il nuovo regno cercò alleanze occidente, principalmente con la Francia, e nel 1916 la Romania si unì alla Triplice Intesa di Francia, Inghilterra e Russia nella Prima Guerra Mondiale, ma conobbe l'invasione dei tedeschi dal 1916 al 1918. Grazie alla fine degli imperi russo e austro-ungarico avvenuta alla fine della guerra, anche la Transilvania, con Bucovina e Bessarabia, poterono unirsi al Regno di Romania, dando origine il 1 dicembre 1918 ad Alba Iulia alla Grande Romania. A ricordo di questo evento, il 1 dicembre viene festeggiato in Romania come festa nazionale. Tra le due guerre i governi Rumeni, pur continuando a mantenere lo stato di monarchia liberale e costituzionale, conobbero l'influenza crescente del movimento nazionalista Guardia di Ferro (in rumeno Garda de Fier), creato nel 1927 da Corneliu Zelea Codreanu su ideologie anticapitaliste, antibolsceviche e antiebraiche. Lo scontro con il governo, anche a seguito dei disordini provocati dal movimento, fu aspro e Codreanu fu arrestato e assassinato ed il movimento sciolto, analogamente a quanto avvenuto nel 1924 con il Partito Comunista Romeno, fondato nel 1921. Nel dicembre 1925, a causa di problemi legati alla sua vita privata, il figlio maggiore di Ferdinando I, Caro II, rinunciò al suo diritto di successione in favore di suo figlio Michael I che, però, era nato solo il 25 ottobre 1921 e quando fu chiamato a succedere al nono Ferdinando I nel luglio del 1927, il governo venne tenuto da dei reggenti.Carol II of RomaniaLa crisi economica che si ebbe nel 1929-1933 causò un forte malcontento nei confronti della reggenza e nel 1930 Carol II venne invitato a riprendere il trono al posto di suo figlio Michele. Nel 1938 il re Carol II sciolse il parlamento e istituì una sua dittatura personale, che durò fino al 1940.A seguito della firma nel 1939 del patto Molotov-Ribbentrop tra Unione Sovietica e Germania, la Bessarabia tornò sotto l'influenza sovietica e, nel giugno 1940, l'Unione Sovietica tolse anche la Bucovina alla Romania. Dall'unione dei due terzi della Bessarabia con alcuni territori dell'URSS nacque la Moldavia, mentre il resto della Bessarabia andò a far parte della Repubblica Socialista Sovietica dell'Ucraina.Nel settembre del 1940 il potere fu preso dal generale Ion Antonescu, che restaurò formalmente sul trono Michele I, ma che a soli 18 anni non fu altro che una controfigura del regime di Antonescu. Mentre nell'agosto del 1940 il nord della Transilvania tornò sotto il controllo dell'Ungheria grazie all'intervento di Germania e Italia, nel giugno 1941 la Romania entrò nella Seconda Guerra Mondiale a fianco dell'Asse tra Germania, Italia e Giappone, per cercare di recuperare Bessarabia e Bucovina dall'Unione Sovietica.Il colpo di stato dell'agosto 1944 da parte del re Michael, con il supporto dell'esercito e dell'opposizione, depose il dittature Antonescu e promosse il passaggio della Romania agli Alleati sotto la guida del nuovo primo ministro Constantin Sănătescu al quale successe Nicolae Rădescu. Nel 1945, le pressioni politiche forzarono Michele a nominare il governo filosovietico di Petru Groza. Nel dicembre 1947 i Comunisti abrogarono la monarchia e Michele fu costretto ad abdicare e lasciare il paese.
La Repubblica di Romania dal Comunismo all'Unione Europea
A seguito dell'occupazione sovietica alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il re Michele I fu mandato in esilio il 31 dicembre 1947 e venne costituita una Repubblica Popolare Comunista.Durante gli anni 1960, la Romania iniziò un processo di progressiva indipendenza dall'Unione Sovietica. Nel 1965 divenne capo del partito comunista Nicolae Ceauşescu, diventando nel 1967 capo di stato. Nicolae Ceausescu costruì una immagine di se simile a quella di un Dio. Creò la sua propaganda vietando la televisione libera e imponendo quella di stato, bandì l’ingresso di ogni giornale straniero, utilizzò la Securitate (Polizia segreta con oltre 60 mila agenti) per far scomparire nel nulla persone indiziate di essere contro il regime, prendeva addirittura decisioni per il popolo: quanti figli fare, come vestirsi, cosa mangiare.Elena Ceausescu era poco più che un’analfabeta. Fu dopo il matrimonio con Nicolae Ceausescu che fu nominata Presidente del Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica, ricevendo decine di riconoscimenti “per il lavoro dei suoi scienziati” pur non comprendendo nemmeno una parola. Ricevette infatti 15 lauree honoris causa, da alcune università europee statunitensi e sudamericane. Nel 1980 fu nominata Vice-Primo Ministro e portò la Romania in pieno declino. Elena viveva nel lusso, aveva 40 case, decine di automobili, pasteggiava caviale e champagne mentre il suo popolo viveva nella fame e nella miseria più assoluta. La condanna di Ceauşescu dell'invasione della Cecoslovachia nel 1968 da parte dei sovietici ed un allentamento della repressione politica all'interno favorì la sua immagine anche all'estero, garantendo una certa tolleranza verso un regime che alla fine degli anni '70, era tornato ad essere sempre di più rigido in patria in termini di austerità e repressione politica, nonostante la rapida crescita economica favorita dai crediti esteri.Anche grazie al crollo del comunismo nell'Est Europa nella seconda metà del 1989, la protesta che scoppiò per la rimozione di un ministro ungherese a Timişoara a metà dicembre si trasformò in una protesta nazionale contro Ceauşescu, fino alla sua deposizione il 22 dicembre 1989 ed esecuzione il 25 dicembre.A Ceauşescu successe Ion Iliescu a capo di una coalizione politica chiamata Fronte di Salvezza Nazionale. Nel paese venne ripristinata la democrazia ed il partito comunista fu messo fuori legge. Nuove elezioni parlamentari e presidenziali si tennero il 20 maggio, 1990, con Iliescu che ottenne l'85% delle preferenze come Presidente, il Fronte di Salvezza Nazionale ottenne due terzi dei posti in parlamento e come Primo Ministro venne nominato Petre Roman, professore universitario.Per protestare contro la forte presenza di ex-comunisti nel governo, nell'aprile 1990 si ebbero nuove proteste con l'occupazione della Piazza dell'Università dei giovani a Bucarest, ma due mesi più tardi i protestanti si scontrarono duramente con i minatori della valle di Jiu accorsi nella capitale su richiesta di Iliescu. Il ritorno dei minatori a Bucarest alla fine di settembre del 1991 per protestare contro il livello dei salari portò alla caduta del governo di Petre Roman, sostituito dal governo tecnico di Theodor Stolojan che preparò le nuove elezioni.A seguito dell'approvazione tramite un referendum popolare, nel dicembre 1991 fu emanata una nuova costituzione redatta dal Parlamento e nel settembre 1992 il presidente Iliescu vinse con una grande maggioranza un nuovo mandato. Nel novembre 1992 fu formato un governo tecnico presieduto dall'economista Nicolae Văcăroiu grazie al supporto in Parlamento di due partiti nazionalisti (PUNR e PRM) ed un partito ex-comunista (PSM). Iliescu fu sconfitto alla nomina di Presidente dalla coalizione elettorale Convenzione Democratica guidata da Emil Constantinescu e Victor Ciorbea fu nominato Primo Ministro. Ciorbea rimase in carica fino a marzo 1998, quando fu sostituito da Radu Vasile. Nelle elezioni del 2000 Iliescu torno a vincere con il suo Partito Socialdemocratico, con Adrian Năstase nominato premier. Attualmente Traian Băsescu è Presidente e Călin Popescu Tăriceanu è Primo Ministro.La Romania è membro dell'Unione Europea dal 1° gennaio 2007.
Cultura
Sicuramente l’influenza più forte e penetrante nella cultura romena è quella romana. Nonostante l’occupazione di Roma durò circa due secoli, l’eredità storica, linguistica e culturale è davvero importante.
Sempre in ambito romano, notevole è l’influenza che l’Impero bizantino ha avuto su questa terra. Il cristianesimo ortodosso è infatti maggioritario. Molto importanti sono anche gli influssi slavi, turchi e greci.
Nonostante tali influenze più o meno forti, quello che si riscontra è un grande attaccamento all’identità culturale nazionale nella letteratura così come nelle arti figurative.
Tipiche della cultura romena sono le musiche popolari e i canti tradizionali. In ambito musicale si distingue sicuramente per le rapsodie il grande compositore George Enescu.
Sotto il profilo artistico l’arte romena attinge incredibilmente dalla sfera sacra e religiosa. A testimonianza di questo attaccamento alla fede ci sono gli splendidi e numerosi monasteri, creazioni architettoniche davvero pregevoli ospitanti pitture dalle suggestioni sacre. Nella regione della Transilvania l’arte dominante è invece legata alla sfera occidentale e latina, con espressioni artistiche di stile romanico e gotico.
Letteratura
Il periodo comunista
Marin Preda (1922-1980) è spesso considerato il più importante romanziere Rumeno dopo la seconda guerra mondiale. Il suo romanzo Morometii descrive la vita e le difficoltà di un'ordinaria famiglia contadina nella Romania pre-bellica e poi durante il periodo comunista. Il suo libro più importante rimane Cel mai iubit dintre pământeni, una spietata descrizione della società comunista. Alcuni dei più importanti poeti sono Marin Sorescu, (1936-1996), Nicolae Labiş e Ana Blandiana (1942), Nichita Stănescu (1933-1983), affermatosi come il più autentico ed originale poeta degli ultimi anni, fino a Mircea Dinescu (1950), scrittore dissidente e simbolo della rivoluzione del 1989.
Fuori dalla Romania Eugène Ionesco (1909-1994) e Emil Cioran (1911-1995) rappresentano lo spirito nazionale ad alti livelli. Emil Cioran era un brillante scrittore e filosofo mentre Eugène Ionesco è uno dei più eminenti drammaturghi del teatro dell'assurdo. Oltre a ridicolizzare le più banali situazioni, gli spettacoli di Ionesco descrivono in maniera vivida la solitudine degli esseri umani e l'insignificanza dell'esistenza individuale.
Letteratura contemporanea
Poesia orale
La poesia orale occupa una posizione di grande rilievo nel panorama letterario romeno. La letteratura folkloristica novecentesca trae ispirazione dalla tradizione orale delle colinde, dei canti vecchi.
L'interpretazione e lo studio sulla letteratura orale rumena, sincretica ma profondamente legata nei simboli e nei suoi miti all'arcaicità, hanno portato grandi studiosi, come Mircea Eliade, a denotare la sopravvivenza di una cultura precristiana nell'immaginario popolare e a determinare punti comuni delle credenze europee e del vicino oriente
Poesia rituale e cerimoniale
Poesia che viene interpretata solo nell'ambito delle usanze che si ripetono in particolari momenti dell'anno o nei momenti importanti della vita dell'uomo o al contrario, come nel caso degli Incantesimi, in determinate situazioni individuali impreviste, che interrompono il corso naturale della vita.
lunedì 3 maggio 2010
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