Il primo giorno in Romania e’ stato un vulcano di emozioni: pianti, grida, sorrisi, abbracci, carezze. Solo a fine giornata, immersa nel silenzio della notte mi sono accorta che quelle sensazioni bruciavano come o forse piu’ della lava stessa!
Il buio ha portato con se’ domande, pensieri, immagini troppo grandi e profonde per trovare risposte. e subito si e’ trasformato in giorno.
Mentre camminavo per raggiungere il centro, distrattamente seguivo i discorsi delle altre volontarie, dentro di me la paura di non so cosa mi assaliva!! ..avevo le farfalle nella pancia!!!
poi la tua spallata mi sorprende, mi giro di colpo e ti vedo, eri tu: catrina; mi sorridi , sussurri “ciao marie” e scappi via .
Le altre volontarie sonoramente ti notano e ti salutano, ma tu con i libri sotto braccio le ignori e corri dai tuoi amici.
Questo ricordo e’ tutto per te, che con il tuo gesto mi hai liberata da ogni timore .. dalle troppe domande della notte : mi hai fatto sentire a casa, proprio tu che il giorno prima mi osservavi ridendo da un angolo lontano del cortile.
Maria
lunedì 22 marzo 2010
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